Mentre egli parlava, un Fariseo lo invitò a cenare da lui. Ed egli, entrato, si mise a tavola. E il Fariseo, veduto questo, si meravigliò che non si fosse lavato, prima di cenare. E il Signore gli disse: "Voi Farisei nettate il di fuori della coppa e del piatto, ma l'interno vostro è pieno di rapina e di malvagità. Stolti, Colui che ha fatto il di fuori, non ha anche fatto il di dentro? Date piuttosto in elemosina quel che è dentro al piatto; ed ecco, ogni cosa sarà netta per voi. Ma guai a voi, Farisei, poiché pagate la decima della menta, della ruta e d'ogni erba, e trascurate la giustizia e l'amor di Dio! Queste son le cose che bisognava fare, senza tralasciar le altre. Guai a voi, Farisei, perché amate i primi seggi nelle sinagoghe, e i saluti nelle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono, e chi vi cammina sopra non ne sa niente".
Allora uno dei dottori della legge, rispondendo, gli disse: "Maestro, parlando così, fai ingiuria anche a noi".
Ed egli disse: "Guai anche a voi, dottori della legge, perché caricate le genti di pesi difficili a portare e voi non toccate quei pesi neppur con un dito! Guai a voi, dottori della legge, poiché avete tolta la chiave della scienza! Voi stessi non siete entrati, ed avete impedito quelli che entravano".
E quando fu uscito di là, gli scribi e i Farisei cominciarono a incalzarlo fieramente ed a trargli di bocca risposte a molte cose; tendendogli dei lacci, per coglier qualche parola che gli uscisse di bocca.
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