lunedì 30 settembre 2013

XLIV - Parabola dei lavoratori delle diverse ore

Poiché il regno dei cieli è simile a un padron di casa, il quale, sul far del giorno, uscì a prender a giornata dei lavoratori per la sua vigna.
E avendo convenuto coi lavoratori per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna.
Ed uscito verso l'ora terza, ne vide degli altri che se ne stavano sulla piazza disoccupati,
e disse loro: Andate anche voi nella vigna, e vi darò quel che sarà giusto. Ed essi andarono.
Poi, uscito ancora verso la sesta e la nona ora, fece lo stesso.
Ed uscito verso l'undicesima, ne trovò degli altri in piazza e disse loro: Perché ve ne state qui tutto il giorno inoperosi?
Essi gli dissero: Perché nessuno ci ha presi a giornata. Egli disse loro: Andate anche voi nella vigna.
Poi, fattosi sera, il padron della vigna disse al suo fattore: Chiama i lavoratori e paga loro la mercede, cominciando dagli ultimi fino ai primi.
Allora, venuti quei dell'undicesima ora, ricevettero un denaro per uno.
E venuti i primi, pensavano di ricever di più; ma ricevettero anch'essi un denaro per uno.
E ricevutolo, mormoravano contro al padron di casa, dicendo:
Questi ultimi non han fatto che un'ora e tu li hai fatti pari a noi che abbiamo portato il peso della giornata e il caldo.
Ma egli, rispondendo a un di loro, disse: Amico, io non ti faccio alcun torto; non convenisti con me per un denaro?
Prendi il tuo, e vattene; ma io voglio dare a quest'ultimo quanto a te.
Non m'è lecito far del mio ciò che voglio? o vedi tu di mal occhio ch'io sia buono?
Così gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi.

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