Diceva ancora: "Il regno di Dio è come un uomo che getti il seme in terra, e dorma e si levi, la notte e il giorno; il seme intanto germoglia e cresce nel modo ch'egli stesso ignora. La terra da se stessa dà il suo frutto: prima l'erba; poi la spiga; poi, nella spiga, il grano ben formato. E quando il frutto è maturo, subito egli vi mette la falce perché la mietitura è venuta".
Diceva ancora: "A che assomiglieremo il regno di Dio, o con qual parabola lo rappresenteremo? Esso è simile ad un granello di senapa, il quale, quando lo si semina in terra, è il più piccolo di tutti i semi che son sulla terra; ma quando è seminato, cresce e diventa maggiore di tutti i legumi; e fa dei rami tanto grandi, che all'ombra sua possono ripararsi gli uccelli del cielo".
E con molte cosiffatte parabole esponeva loro la Parola, secondo che potevano intendere; e non parlava loro senza parabola; ma in privato spiegava ogni cosa ai suoi discepoli.
Avvenne quindi che mentre camminavano per la via, qualcuno gli disse: "Io ti seguiterò dovunque tu andrai".
E Gesù gli rispose: "Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo". E ad un altro disse: "Seguimi!. Ed egli rispose: "Permettimi prima d'andare a seppellir mio padre". Ma Gesù gli disse: "Lascia i morti seppellire i loro morti; ma tu vai ad annunciare il regno di Dio". E un altro ancora gli disse: "Ti seguiterò, Signore, ma permettimi prima d'accomiatarmi da quelli di casa mia". Ma Gesù gli disse: "Nessuno che abbia messo la mano all'aratro e poi riguardi indietro, è adatto al regno di Dio".
E Gesù gli rispose: "Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo". E ad un altro disse: "Seguimi!. Ed egli rispose: "Permettimi prima d'andare a seppellir mio padre". Ma Gesù gli disse: "Lascia i morti seppellire i loro morti; ma tu vai ad annunciare il regno di Dio". E un altro ancora gli disse: "Ti seguiterò, Signore, ma permettimi prima d'accomiatarmi da quelli di casa mia". Ma Gesù gli disse: "Nessuno che abbia messo la mano all'aratro e poi riguardi indietro, è adatto al regno di Dio".
E dopo queste cose, egli uscì e notò un pubblicano, di nome Levi, che sedeva al banco della gabella, e gli disse: "Seguimi". Ed egli, lasciata ogni cosa, si levò e si mise a seguirlo. E Levi gli fece un gran convito in casa sua; e c'era gran folla di pubblicani e d'altri che erano a tavola con loro.
Ed avvenne che, mentre Gesù era a tavola in casa di lui, molti pubblicani e peccatori erano anch'essi a tavola con lui e coi suoi discepoli; poiché ve n'erano molti e lo seguivano. E gli scribi tra i Farisei vedutolo mangiare con i pubblicani e coi peccatori, dicevano ai suoi discepoli: "Come mai mangia e beve coi pubblicani e i peccatori?" E Gesù, udito ciò, disse loro: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Io non son venuto a chiamar dei giusti, ma dei peccatori".
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